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venerdì, ottobre 27, 2006

GUERRA NO


Due giorni fa un "raid anti-talebano" della Nato ha causato un'enorme numero di vittime civili a Kandahar, Afghanistan. Un'ottantina i morti, tra cui molti bambini.
Inutile commentare.

Domani, sabato 28 ottobre 2006, in più di 200 piazze italiane, sarà possibile acquistare il calendario 2007 di EMERGENCY. I fondi raccolti saranno devoluti al Centro Chirurgico per Vittime di Guerra "Tiziano Terzani" di Lashkar-gah, in Afghanistan.
Per chi fosse interessato e volesse avere più informazioni a riguardo, basta cliccare qui di lato tra i links, sulla voce EMERGENCY. A Siena, potrete trovare il banchetto presso piazza Matteotti.
Diamo un piccolo ma tangibile segno della nostra intelligenza...Rinunciare a una birra non è poi una tragedia.

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mercoledì, ottobre 25, 2006

"DIORONERO"

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lunedì, ottobre 23, 2006

Teletette e la crisi dell'editoria


Nell'ultimo periodo ho deciso di fare quasi a meno della tv. Vi dirò, non è male!
Il mio rapporto con la "macchina infernale", si limita ormai alla visione di "Griffin", "Simpson", "Dott.House", "Scrubs" e "Report", nonchè a qualche tg, o presunto tale.
Se voleste farvi quattro sane risate, vi consiglio vivamente di dare un'occhiata al "tg4" condotto da Emilio Fede e a "Studio Aperto". Ben venga la libertà di pensiero e parola, ma dare l'appellativo di telegiornale a questi programmi è davvero impresa eroica e troppo pretenziosa. Fede non è un giornalista, è un comico leccaculo, e lo sappiamo tutti! "Studio Aperto", altro non è che un miscuglio insensato di gossip e tragedia; fra un morto e l'altro ti appare un culo, una tetta e così via...Ma non è di questo che ho intenzione di parlare, o non solo. Oggi, mentre tormentavo il telecomando della tv, mi son imbattuto per qualche minuto, nell'intervista a Barbara Chiappini. Non chiedetimi quale sia il suo lavoro, a parte mostrare le grazie di cui Madre Natura l'ha dotata e farsi pagare per concedere inutili chiacchierate. Sono rimasto colpito, nel vero senso della parola, visto che la notizia di cui scriverò è stata più forte di una raffica di calci agli zebedei sferrati da un esercito di calzature antinfortunio con anima in piombo. La citata show-girl, ha scritto un libro!!! Non l'ha fatto di sua sponte, ma è stata la casa editrice a chiederglielo!!!Scrivono tutti: calciatori, veline, pseudopolitici, pseudogiornalisti, maghi, analfabeti.....e qualche volta capita di imbattersi in libri scritti da poeti o scrittori!!! Questi ultimi, merce sempre più rara. Soprattutto perchè le case editrici, in buona parte, sono più attente al ritorno d'immagine e denaro legato a certi figurini televisivi, che alla verve di scrittori/poeti emergenti. Fin qui niente di nuovo sul pianeta Italia...Il modo di agire dell'editoria italiana è influenzato, sicuramente, dal fatto che nel nostro paese le vendite di libri sono in calo mostruoso da anni, e per riavvicinare un po' di gente alla lettura se ne provano di tutti i colori. Allora ecco che il potere esercitato dalla televisione e dal pettegolezzo, prende il sopravvento. Si dice che in Italia non ci siano più scrittori validi, che i giovani abbiano voglia solo di cazzeggiare. Ed io mi incazzzzzzzoooooooo come un crotalo!!!
Non mi fregio di essere un vate della scrittura, nè una figura essenziale ai termini dello sviluppo letterario...ma porc...mi reputo più incline e dotato alla scrittura di certe persone famose, che vendono il loro nome e non quel che scrivono.
Come già citato, ben venga la libertà di pensiero e parola. Ognuno è libero di scrivere e leggere quel che più gli aggrada. Chiedo semplicemente più attenzione, chiedo solo che la fantasia e la voglia di creare, di giovani come me e tantissimi altri venga quantomeno presa in considerazione. Potrò anche valer poco, ma almeno mi sforzo, non mi arrendo, e lotto per l'amore della scrittura e della creatività in tutte le sue affascinanti sfaccettature.
Speranzoso nella rinascita dell'editoria italiana, comunque oberata di problemi, torno alla mia tesi di laurea...e al mio mondo fatto di inchiostro, colori e troppe illusioni.

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venerdì, ottobre 20, 2006

Paesaggio in rosso



E’ uno sciogliersi di rimpianti
E’ un confondersi di tramonti
I passi svelti del pensiero
rinuncian di rado a correr
per nuovo sentiero

Per voler anche del fato
come cane sciolto vago
e di scoperte son affamato



Ho visto rosso il cielo
e natura color del sangue




A.P. Siena, 25/05/2006

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giovedì, ottobre 19, 2006

Reality Circus


Il titolo non si riferisce al programma-tv.
Questo quadretto-collage è un po' più significativo...
Non confidando tanto nella qualità dell'immagine, vi dico che lo sfondo su cui si staglia la faccia della scimmia occhialuta, è una foto di Wall Street.
L'interpretazione del quadro dovrebbe essere di facile soluzione.

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martedì, ottobre 17, 2006

Storie di piccioni, supereroi e via dicendo.....


Amo gli animali. Spesso più delle persone. Ma odio i piccioni, non quanto Bush (banale che sono...), ma odio i piccioni.
Ogni mia passeggiata riflessiva è macchiata dalle immancabili, artistiche cagate di piccione. Sei lì, che cerchi tra la gente la donna della tua vita, e pensi ad una nuova poesia; cammini, con la mente persa in mondi paralleli, carico di fantasia e buoni propositi per il futuro dell'umanità...e ti senti cadere in testa o sulle spalle quantità variabili, a seconda delle congiunzioni astrali previste dall'oroscopo, di fluido intestinale di 'sti grandi bastardi alati.
A parte i parassiti e le malattie di cui sono portatori, gli uccelli in questione, si permettono pure il lusso di prendersi gioco di noi esseri umani. Come se non bastassero le prese in giro che ci autoinfliggiamo...
Per adesso mi limito a provar ribrezzo per le guerre tra umani e umani, ma spesso mi sorprendo a pensare ad una futura guerra tra umanoidi e androidi, e peggio ancora, con mio abnorme terrore, ad un'epica lotta per il dominio della Terra tra umani e robot-piccioni!!! Odio i piccioni. Li odio realmente. Popolano i più bui e atroci antri dei miei incubi peggiori.
Alcune ore fa, gli spietati volatili me ne hanno fatta un'altra...Di seguito le due versioni dell'accaduto.
VERSIONE1
Dopo ore aver finito di posare per le foto del calendario di "Vanity Fair", sono andato con alcuni amici a prendere un aperitivo. Lungo il tragitto che portava al "Billionaire", io, Cosmo De' Medici e Sergio Mùnnezz', siamo stati più volte importunati da frotte di ragazzine ansimanti a caccia di un nostro autografo. Superato l'ostacolo fans, siamo finalmente approdati al locale, subito riconosciuti dai presenti. I buttafuori hanno srotolato lingue e tappeto rosso per accoglierci, e siamo entrati tra gli sguardi ammirati della gente attorno.
Ho offerto un paio di bottiglie di Brunello del '97 (1897 ovviamente) ad alcuni vips amici miei, e abbiamo tutti brindato al mio nuovo "panfilo di salvataggio" di 38 metri(quadri). Mentre intrattenevo con aneddoti di mirabolanti avventure personali una quindicina di modelle anoressiche, è squillato il cellulare da un milione di euro, regalatomi da una mia ex amante, figlia di un petroliere russo. Per non dare nell'occhio, sono uscito e ho risposto al telefono. Era YSL, Yvo San Lorenzo, un amico stilista, che voleva chiedermi il favore di sfilare la prossima settimana a Parigi...E che potevo rispondergli...Ho accettato, diminuendomi anche il cachet (si scrive così?) da 300.000 a 299.999 euro. E' pur sempre un amico.
Stavo per riattaccare, quando a un certo punto, ho avvertito cadere una goccia sopra la mia fluente chioma guascona. Ho repentinamente alzato lo sguardo verso il cielo brillante e ho riconosciuto la sagoma alata di un'aquila reale, travestita da piccione obeso, intenta a sganciare liquami di tipo merdaceo sulle teste degli spaventati avventori. Senza pensarci un solo istante sono corso allo sportello Bancomat più vicino (con l'avvento del cellulare, è diventato proibitivo trovare una maledetta cabina telefonica!), mi ci sono catapultato dentro in un batter di ciglia e mi sono trasformato in Superman, quello originale. D' azzurro vestito, sono tornato sul luogo della tragedia nel giro di pochi micromillesimi di attimo, proprio mentre la cacca reale del reale augellone stava per sommergere i miei amici vips impusimati a festa. Con balzo fotonico ho preso il volo e il mio mantello rosso ha coperto la folla terrorizzata, salvandola da figuraccia mediatica probabilmente letale. Raggiunta a 15000 km di altezza l'elegante ma pericolosa bestiaccia, le ho torto il collo con la sola forza degli alluci dei miei superpotenti piedi. Avvinghiati in mortal mossa,ci siamo schiantati al suolo alla velocità della luce, ma che dico, della
sciolta-quando-proprio-ti-scappa-e-inizi-a-emettere-strazianti-gridolini-dovuti-agli-spasmi-e-ti-pieghi-indietro-avanti-avanti-indietro-con-il-non-tanto-buon-presentimento-che-da-un-momento-all'altro-ti-cachi-addosso-se-non-trovi-immediatamente-un-bagno-o-il-vaso-di-una-pianta-possibilmente-non-grassa-e-cioè-probabilmente-dotata-di-spine-....un'attimo...mi sono perso, e per giunta mi sono lasciato condizionare da quest'ultima descrizione...TORNO SUBITOooo..........................................



......Tornato! Libero e felice!
[.......Maledetti cactus.......]

Vi raccontavo di come siamo caduti io, ancora vestito da Superman, e l'aquila reale travestita da piccione obeso. Dunque, mi sono rialzato con una decina di costole fratturate e il coccige frantumato (devo ancora perfezionare il mio abito e i poteri da super eroe), e con truce guardo ho fulminato definitivamente il gigantesco pennuto. Esanime, sul fondo del cratere venutosi a creare in seguito all'atterraggio, il cadavere del valido nemico non poteva più nuocere al futuro dell'umana specie. Avevo salvato ancora una volta il genere umano e tra gli applausi che frastornavano il mio superudito, ho riconosciuto l'applauso di Lois. Accortasi che mi ero accorto della sua presenza, Lois è corsa verso di me e mi ha abbracciato calorosamente gridando:
- Superman TI AMOOOOOOOOO!!!!!!!
Avrei voluto piangere, ma Superman non piange. Da quando poi, nella vita normale non sono più quel bambacione di Clark Kent (ho fatto carte false per cambiare identità...), non piango più!
Avrei voluto piangere. Non perchè le parole di Lois mi avessero commosso. Avrei voluto piangere. Non perchè quella grandissima rincoglionita, dopo anni e anni, non fosse ancora capace di riconoscermi vestito in calzamaglia azzurra, e senza occhiali, soprattutto adesso che porto le lenti a contatto nella vita ordinaria, e gli occhialoni da presbite non li porto più! 'Azzo Lois, dolce Lois, ti vuoi svegliare??? Avrei voluto piangere, perchè Lois, la dolce Lois, nell'abbracciarmi aveva dolorosamente complicato la gravità e il numero delle fratture riportate dal mio povero corpo.
Avrei voluto piangere, ma non l'ho fatto. Le ho soltanto detto, con voce ferma da superuomo:
-Lois, dolce Lois.....
E poi a voce sempre più alta e incazzata, scandendo bene le parole:
-Ma vedi di ANDARTENEAFFAREINCULO, BRUTTA STRONZA!!! MI FAI SCHIFO, POICHE', OLTRE A VESTIRTI SEMPRE NELLA STESSA MANIERA DA SUORA DI CLAUSURA E COMPORTARTI DA AGNELLINO INNOCENTE, SALVO QUANDO LA DAVI A TUTTI TRANNE CHE A ME QUANDO ERO VESTITO DA QUELL'EBETE DI CLARK KENT, SEI PURE STUPIDAAAAAAAA!!!!!! INOLTRE, IL PREMIO PULITZER CHE HAI VINTO, ERA UNA MESSA IN SCENA!!! AH....QUALORA IN FUTURO TI DOVESSI ANCORA AVERE TRA LE PALLE, RICORDATI CHE E' INUTILE CHE GRIDI QUANDO MI PARLI, SOPRATTUTTO SE SONO IN COSTUME DA SUPERMAN, PERCHE' HO L'UDITO PIU' SVILUPPATO DI UN CANE. E IMPARA AD USARE IL DEODORANTE, PERCHE' ANCHE SE SOFFRO SPESSO DI SINUSITE E RAFFREDDORE, E DI CONSEGUENZA HO IL NASO TAPPATO, SAPPI, LA MIA CARA EX COLLEGA GIORNALISTA, CHE IL TUO PUZZO D'ASCELLE LO SENTO COMUNQUEEEEE!!!!! Tenera, dolce Lois...
Le ho voltato le spalle e sono volato via.



VERSIONE 2
Fate voi, perchè Lois mi ha fatto girare le palle, e non ho più voglia di scrivere. In compenso non odio più i piccioni. Odio solo Lois!!! E quelli come Bush...e Lois

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"Taranto piange"-episodio 0- breve e confuso excursus storico


La città di Taranto fu fondata nel 706 a.c., secondo le fonti tramandate dallo storico Eusebio di Cesarea, dagli spartani. Secondo la leggenda, invece, fu fondata nel 2000 a.c. da uno dei figli del dio greco Poseidone, un certo Taras...
Terza città per estensione dell'Italia meridionale peninsulare, domina il Golfo che da essa prende il nome. Incastonata come preziosa pietra tra il Mar Piccolo e il Mar Grande, Taranto può vantare uno dei più importanti musei archeologici d'Italia (vedere "Ori di Taranto"). Il suo suolo, ricchissimo di reperti storici e pregno di antiche culture, è stato purtroppo, nel xx secolo d.c., vittima delle scorribande di STATO (non solo quello italiano...), POLITICA, INDUSTRIA e di conseguenza MAFIA (qualora aveste un altro nome, al posto di quest'ultimo, da suggerire, siete liberi di farlo nei commenti).
Famosa per le cozze, l'ottima cucina, la birra Raffo e nota come antica capitale della Magna Grecia, Taranto fu inoltre bombardata dagli alleati durante la seconda Guerra Mondiale. Al nome della città, molti studiosi fanno risalire la nascita della "tarantella", misto tra rito orgiastico e danza terapeutica, che affonda le sue radici nei culti dionisiaci.
C'è davvero tantissimo da raccontare sulla storia di Taranto, ma mi fermo.
Dopo questo breve e confuso excursus storico, vi starete chiedendo dove voglia andare a parare il mio cervello adirato. E ad ipotetica domanda rispondo con un'altra domanda: come può una città potenzialmente stupenda ridursi in uno stato, che dir pietoso è un eufemismo?
Troverete la risposta (almeno la mia) nei prossimi episodi di "Taranto piange".

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domenica, ottobre 15, 2006

Prossimamente su questo blog: "Taranto piange"(qualcosa di cui non avrei mai voluto scrivere)



Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo - Art.1
Tutte le crestiáne nàscene lìbbere, parapuàtte 'ndegnetát'e jusse. Tènene 'a rasción'e 'a cuscènze, e ss'honn'a ccumburtà' l'une pe' ll'ôtre accume a ffráte.


Non è arabo, o aramaico, o islandese. E' il dialetto della mia città natale: Taranto ("Tarde" in dialetto).
Anche se spesso mi presento come nativo di Toronto (dati i miei tipici tratti nordici: 1,73, carnagione scura, occhi neri...), in realtà sono di Taranto, un tempo capitale della Magna Grecia. Un tempo ridente città della Puglia e crocevia di amene culture. Tanto tempo fa.....
Oggi Taranto è in crisi, e non ride più come una volta. 500 milioni di euro di debiti, sono un buon motivo per non ridere. Senza sindaco e senza soldi. Vittima di ladroni. Vittima anche dei suoi abitanti, traditi a loro volta da una classe politica truffaldina e chiacchierona.....
La foto in apertura e la trasposizione in dialetto dell'art.1 della Dichiarazione Universale dell'Uomo (tante belle parole, ma purtroppo poco conosciute o memorizzate...), non le ho scelte a caso e rimando la spiegazione ai prossimi post. La sinusite e la rabbia per il triste tramonto della mia città, mi proibiscono di continuare, per il momento. Non scriverò solo di Taranto nei prossimi post, e non scriverò un'unico post su di essa. Sarebbe riduttivo farlo, anche perchè l'argomento richiede grande attenzione, soprattutto da parte del sottoscritto e dei cittadini dell'ormai piangente "città dei due mari".
Sarò obiettivo (spero...), e molto cattivo!!!

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sabato, ottobre 14, 2006

Una passeggiata particolare (o Trasparenze)

Uomini e donne. Buste della spesa. Borse e ventiquattrore. Computer portatili che portano a spasso i loro proprietari. Cani che trascinano i loro padroni o ne assecondano il passo.
Poche auto, il centro storico è più o meno chiuso al traffico.
Volanti della polizia che si specchiano pigramente nelle vetrine. Vetrine violentate dagli occhi smaniosi di troppe persone. Giovani rampolli pieni d’energia. Giovani mamme coi passeggini. Dai passeggini fanno capolino, o dormono il sonno dei giusti, dolci, innocenti esserini umani. Un giorno, forse, saranno lo specchio di pregi e difetti dei genitori.
Esserini umani, ancora senza colpa, in attesa che la società ne decida probabilmente il destino...Ecco...in quel passeggino c'è un futuro impiegato, e in quello una futura dottoressa, in quell'altro un potenziale serial killer e lì, in braccio al padre, uno scrittore provetto...
E ancora...imprenditori rampanti, politici arrivisti, senzatetto, disoccupati, deviati, suore, hackers, pittori, preti, muratori, benzinai e via dicendo...E poi...comunisti, fascistoidi, nazi, democristiani (esisteranno sempre...), e chi più ne ha più ne metta...
Partirà un nuovo ciclo, ci saranno progressi e si faranno passi indietro, ci saranno novità e torneranno vecchie mode...Partirà un nuovo ciclo, ma ci saranno altri problemi da addizionare a quelli vecchi. L'Occidente sarà sempre Occidente, Cina permettendo, e chi ha niente avrà ancora niente.
Chi sono io per dirlo? Chi sono in realtà? Forse nessuno, o forse un semplice puntino perso nel caos, scaturito dal nulla.
Mi fermo in mezzo alla strada e cerco vanamente di rispondermi.
Ho la musica dei Sigur Ros che mi tuona nelle orecchie.
Dinanzi a me gente che sorride. Gente che saluta con abbracci, strette di mano e baci. Gente che parla, ma io non la sento. Gente che alza il passo e nello sfiorarmi mi lussa una spalla. Gente smaniosa di soldi. Gente smaniosa di shopping. Gente alla ricerca di tranquillità. Gente vuota e gente in cerca d’ispirazione. Gente d'ogni tipo, che spera o si lascia andare. E vedo sfrecciarmi da ogniddove miliardi di pensieri che s’infliggono nella mente...
“...Quel bastardo del mio superiore...”...“...Che lavoro di merda…”...“...Che giorno è oggi?”...“...Quanti straordinari ho fatto ‘sto mese?”…“...Belle quelle scarpe...”... “...'azzo, l’ho calpestata!!!”...“...il latte al bambino...”...“...i croccantini per il cane...”...“...cosa dovevo comprare?...”...“...piccioni maledetti!”...“...che chiappeee!!!”...“...che tette!!!”...“...che bella borsetta...”...“...e se fosse un tumore...”...“...e se avesse l'amante?”...“...il giornale...”...“...il lavoro...”...“...il cellulare...”...“...i numeri del superenalotto...”...“...vorrei fare la velina e trombarmi un calciatore...”...“vorrei farmi una velina, ma non sono un calciatore...”..................................___________...............................................................................
......................................................................._________________STOOOOOP!!!
Sono ancora fermo in mezzo alla strada. Preso a schiaffi dai pensieri della gente.
Tra quei pensieri, anche i miei. Sono immobile, mentre tutto attorno a me è caos.
Mi volto verso l'ingresso di una libreria. Ai piedi dell'entrata giacciono una cinquantina di copie della rivista Emergency. Nonostante siano gratuite, la quasi totalità dei passanti ne ignora la presenza. Ci fossero state copie gratuite di giornali porno, o secchiate di crema rassodante per i glutei, sarebbe scoppiata una guerra civile per riuscire ad accaparrarsi quei surrogati d’illusorio benessere…
Ma ci sono solo alcune copie di Emergency, con in prima pagina il titolo “La nostra politica”, ed una foto del reparto di maternità di un ospedale del Panshir, Afghanistan (Affakistan, come pronuncerebbero molti dei nostri eruditi politici).
Sfoglio la rivista, che leggerò con attenzione a casa, e la ripongo nella borsa. Alle mie spalle sfrecciano ancora i pensieri altrui, sempre più variopinti, sempre più sfuggenti. A loro si unisce anche qualche mio pensiero, in cerca della sua pensante anima gemella.
Alle mie spalle, gambe che trascinano corpi. Mani che stringono altre mani. Volanti dei carabinieri. Vetrine. Passeggini. Borse. Portatili. Chiacchiere che non sento. Un alito di vento. I raggi del sole che lasciano spazio alle luci artificiali dei negozi, che illumineranno, di lì a breve, la serata cittadina. La sirena di un’ambulanza che sovrasta, per un attimo, la celestiale musica dei Sigur Ros. I Sigur Ros che insinuano ancora sogni e speranze nel mio cervello attraverso gli auricolari. Le copie di Emergency a terra.
Una ragazza mi si avvicina. Si blocca. I suoi occhi neri, carichi di curiosità e malinconia, incrociano i miei e scrutano gli orizzonti che in essi vivono. Levo le cuffie dalle orecchie. Rimango in attesa, stagliato sullo sfondo dell’entrata della libreria. In attesa di un amore improvviso. Una passione senza eguali. Scruto l'orizzonte in fondo ai suoi occhi. Vorrei perdermi per sempre in esso. Mi guarda. La guardo. Si passa la lingua sulle labbra carnose. Faccio lo stesso anch’io, ma ho la salivazione azzerata e mi rimane la lingua di carta vetrata attaccata al labbro superiore. Siamo ormai faccia a faccia. Vicini. Il cuore in gola. Lo sputo a terra per l’agitazione. C’immagino già avvinghiati in strette passionali. Sono indeciso se far la prima mossa, dire qualcosa di sensato e affascinante, ma vengo anticipato dalla soavità della sua voce:
- Per favore, potresti spostarti un attimo? Vorrei prendere una copia di Emergency -, e se ne va.
Muto e ancora frastornato, mi rendo conto di essere sì l’ultimo dei romantici, ma anche il primo dei tonti.
Mi rimetto le cuffie. Rientro nella mia testa. Ritorno al mio mondo fantastico, fatto anche di camminate sull'acqua insieme ad un tipo che dice di chiamarsi Gesù, e che cerca di convincermi su certe cose scritte su una certa rivista che usa chiamare Bibbia. Decido di entrare in libreria e, prima di uscire dal mio cervello, saluto il fantastico amico logorroico ma gentile, dandogli appuntamento alla settimana prossima. Anche lui mi saluta, per niente soddisfatto.
...Mi lascerò travolgere dalla passione per i libri, m'inebrierò del loro profumo...Mentre mi lascio cullare da questa fantasia ed oramai pronto a varcare la soglia della libreria, non m’avvedo della trasparenza purissima della porta a vetro e, senza aver il tempo di rendermene conto, ci pianto una craniata epica accompagnata da roboante esplosione.
Mi ritrovo steso a terra. Alcune persone cercano di rialzarmi e contemporaneamente si sforzano di non ridermi in faccia. Alcuni ragazzini sghignazzano e chiamano a raduno le amichette, per far ammirare lo spettacolo di un poveruomo distratto vinto dalla sua distrazione.
Mi rialzo, come niente fosse, munito di lungo bernoccolo al centro della fronte. Col sorriso stampato in faccia (in certi casi è meglio fare autoironia) e l'aspetto da unicorno, tranquillizzo il pubblico attorno a me. Dopo aver ringraziato con ampi gesti della mano la folla in visibilio, mi dirigo verso il bar più vicino per farmi dare del ghiaccio e placare così l'atroce dolore.
In libreria ci andrò un altro giorno...

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giovedì, ottobre 12, 2006

Avviso ai naviganti e pubblicità "quasi-progresso"


Ho appena aggiunto tra i links, un nuovo blog, che i giovani d'oggi (se intelligenti) definirebbero "figo". Il blog in questione è di un certo Butch, sognatore anche lui, come il sottoscritto, ma non per questo estraneo alla realtà che tanto cerca di tarparci le ali e tapparci la bocca, e che nel nostro piccolo vorremmo e potremmo cambiare...Vi consiglio vivamente di cliccarlo, peggio per voi se non doveste farlo!!!
Inoltre vorrei ricordare, che nella sezione "my friends", sono linkati altri interessantissimi blogssss.
La mia non è opera di un lacchè in cerca di appoggio morale, ma semplicemente un'azione utile, nel suo piccolo, a chi crede ancora di poter far qualcosa di creativamente "sano" per i cervelli deviati della nostra cara, disillusa società.
Non sono un predicatore stile USA, di quelli rincitrulliti (con tutto il rispetto) che urlano sermoni per la strada, imbottiti di chissà quali droghe e fanatismi. Sono un clown, ma non sono un buffone invasato e megalomane, come coloro che ci comandano a bacchetta. Sono una voce fuori dal coro come tante altre. Semplicemente, dispenso consigli, non vi obbligo a seguirli...però sarebbe meglio se lo faceste...
Non vorrete certo contrariare il dolce, cinico Stewie Griffin?


P.S.:se vi va provate a cliccare anche i links"Animazionedisegni", e godetevi i corti creati da 2 geni come Ericailcane e Blu.
Grazie e arrivederci.

P.P.S. : Nella sezione "archives", per i neofiti della rete e per chi non conoscesse l'inglese, potrete rileggere vecchie amenità, tra cui la storia della mia nascita (vedere settembre 2005)

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Joe Scaltro e i fantasmi tutt'altro che morti


-Parte zero-
(ovvero l'embrione di una storia realmente accaduta nella mia fantasia, e che forse avrà un seguito)



Erano ormai passati svariati giorni dall'ultima volta che mi ero fatto la barba. Erano trascorse troppe ore senza un bagno caldo, o un pasto che potesse minimamente definirsi degno di tal nome . Niente tv, niente radio, niente computer. Niente sesso. Niente. Niente, a parte i pensieri sudici che appesantivano il mio corpo da trentenne semivissuto e:
a) un pacchetto morbido di sigarette mezzo vuoto
b) uno shot di rum invecchiato, immobile dinanzi ai miei occhi
c) una moleskine nella tasca sinistra della giacca
d) una penna nera a inchiostro gel, puntata nella tasca interna destra della giacca.
[ Terrei a precisare, che la giacca era più o meno sana. Il suo color verde militare era vagamente simile a quello d'origine, le toppe grigio scuro scamosciate sembravano ancor vive e vegete, le maniche non erano ancora state divorate da fameliche tarme, o bruciacchiate da cicche di sigaretta, la federa era sottile ma tutt'altro che finita. La tasca interna destra, di contro, versava in stato di coma irreversibile, o quasi, da ormai innumerevoli ere. Dico ciò, perchè questo particolare potrebbe tornarvi utile nel prosieguo della storia...o forse no...ancora oggi mi capita di riflettere sulla vicenda, ma sinceramente ho dei dubbi che m'attanagliano la mente, e con essa la memoria dei fatti di cui seguiterò a trattare...nonostante siano passati un paio d'anni...forse...
…credo... ]
e) una decina di monete in tasca al jeans [ come al solito strappato in fondo, data la mia altezza non eccessiva, e l’innata avversione che ho sempre nutrito nei riguardi dei pantaloni fatti accorciare dal sarto… ]
f) patente e carta d'identità, [ audaci custodi di tragiche foto-tessere in cui ti riconosci a malapena ], con annesso ff) potadocumento nero [ feticcio che sempre lega un essere-umano-occidentale-mediamente-"normale" ai ricordi di un'esuberanza tipica del periodo della "scuola guida" o della "Motorizzazione". Dicevo, portadocumento nero, tempestato di impercettibili brillantini argentati, utili a renderlo poeticamente squallido agli occhi della società sparasentenze. La scritta del nome della scuola guida, un tempo orgogliosamente pacchiana nella sua veste dorata, era scolorita e quasi scomparsa. Spettrale... ]
g) una banconota da venti euro ficcata nella calza bordò, calza destra o sinistra non ricordo proprio..., gg) una banconota da 10 euro nella calza marrone. [ Mi capitava, e capita spesso, di indossare calze spaiate, retaggio di deficienze e lacune acquisite durante gli anni dell'università... ]
h) [ questa lettera la salto; mi è sempre stata antipatica, causa incapacità personale ad aspirarla durante conversazioni in lingua inglese, in cui peraltro non sono
niente male… ]
i) dov'ero... ah sì, alla lettera i... i) una banconota da 50 euro, adagiata comodamente in una delle scarpe da tennis “anni70” [ logorate nel loro grigiume, destinate
all' ingrato compito di calpestare fondi stradali e cacche d'ogni consistenza. A tutti voi, seppur vigili e concentrati, sarà capitato di calpestare adorabili sculture intestinali, provenienti da culi canini e non solo. A me capita almeno tre, quattro volte alla settimana...Pensate poi, che mentre l'esterno-scarpa deve districarsi tra vomito, feci e sporcizie varie, l'interno-scarpa deve vedersela con gli afrori di calze e piedi. Insomma, quest'ultimo mi pare più fortunato del primo. Anche se, a rifletterci profondamente, può succedere che la situazione si ribalti, a seconda di chi indossa le scarpe e della frequenza con cui l'indossatore si lava...e a seconda dei problemi di sudorazione del piede...chi è più fortunato fra l'interno o l'esterno-scarpa non si saprà mai, in realtà. Se sapessi certe cose, vi autorizzerei a chiamarmi Dio, e parlerei di me stesso al plurale maiestatis… ]
j) un bracciale rosso, della larghezza di 4,3 cm, attorno al polso sx, jj) un bracciale tricolore, inneggiante la bandiera jamaicana, allacciato al polso dx [ risparmio eventuali commenti e/o pensieri inerenti ai due bracciali, creazione di un mio vecchio amico cileno, ex trafficante, nonchè ottimo creatore di cianfrusaglie...mi spiace, ma
i pensieri son più veloci della luce e del suono...e spesso si stagliano sul monitor del computer prima ch'io possa fermarli... ]
k) una collana sottile d'argento, intorno al collo [ più gallinaceo che taurino... ]
l) un gufetto d'argento, nel taschino della camicia rossa [ camicia rossa, sfoggiata in più occasioni, in omaggio più a Dylan Dog che a Garibaldi... ]
m) lettore mp3 penultimo grido con auricolari in dotazione, nella tasca dx della giacca [ lettore ricevuto in regalo dalla mia ultima ex, alcuni giorni prima di essere mollato per telefono… ]
n) occhiali neri di plastica per miopia, dimenticati in macchina
o) un cellulare-terz'ultimo-grido, lasciato distrattamente, o forse volutamente, in macchina
p) e appunto una macchina, per la precisione una vecchia, malfunzionante "fiat500"
[ rosso-ferrari-nei-sogni-nella-crudele-realtà-rosso-sbiadito-tendente-all'-arancione-ma-con-tanta-voglia-di-continuare-a-sognaaaaare... ]
q) uno sgabello (ovviamente non mio, del pub) su cui le mie chiappe ghiacciate eran riuscite a trovare riparo. Almeno per mezz'ora.

Mezz'ora...chissà quanti giorni erano passati. Chissà quante ore avevo trascorso a inseguire la mia ombra, lungo le strade di questa lurida città. Pochi ricordi piacevoli. Probabilmente nulli. Poco tempo a disposizione per pensare al mio ego. Tutto ciò, perchè avevo accettato quel fottuto caso. Tutto perchè ero ridotto sul lastrico, e avevo bisogno del mio rum invecchiato e delle mie sigarette. Potevo rinunciare a tante cose, ma non ai vizi.
Mentre il barista cercava di attaccare bottone con due americane sedute al bancone, decisi che era ora di un altro shot. Scolai di botto il bicchierino che avevo davanti agli occhi. Ad alta voce, ne ordinai un altro al provetto mandrillo, che intanto continuava a fare lo splendido con le due fighe straniere. Portai pollice e indice della mano destra alla tesa del cappello (ecco cosa non avevo descritto...) e me lo aggiustai per bene sul capo. Con fare indifferente, sovrappensiero, come se quel gesto fosse un tic di vecchia data.
Musica rock in sottofondo, di cui non riuscivo a ricordare l’autore, un po’ a causa della sbronza, un po’ a causa dell’atmosfera fumosa del pub, che aveva preso possesso delle mie facoltà intellettive.
Osservai scoglionato le due cowgirls. Sistemai nuovamente il cappello, affinchè coprisse i miei occhi da ancor'illuso trentenne senza un briciolo di idee. Non sapevo come procedere. Il caso si era rivelato più ostico del previsto. Non il solito pedinamento di mogli fedifraghe o mariti puttanieri. Questa volta non si trattava di roba leggera, questa volta si faceva sul serio. Questa volta c’era scappato il morto ed io non sapevo ancora dove andare a parare. Fondamentalmente mi ero reso conto di essere un gran cagasotto. Dovevo recitare la parte del più forte, e sapevo quanto fosse ardua, persino per un abile attore come me.

-...Sono un grande attore, ma il ruolo del più forte non è mai stato il mio forte...-

Appuntai il gioco di parole, partorito dai miei offuscati pensieri, nell'inseparabile taccuino.
Mi accesi l'ennesima sigaretta. Tirai su col naso una tonnellata di catarro e lo dirottai, con abile gioco gutturale, verso i bronchi. Mi apprestai a scolare l'ennesima dose di veleno ambrato, destinazione budella.
Fu in quel momento che decisi di agire. Lasciai gli ultimi spicci che avevo in tasca sul bancone appiccicaticcio. Salutai il barista, senza ottener risposta. Troppo impegnato a pavoneggiarsi con le due oche 'mbriache...Non mi curai della sua indifferenza. Uscii tampinato dai gridolini alcolici delle due squaqquerone d'oltreoceano. Già condannate. Condannate ad un'orgia sesso droga e Momendol con quel cretino. Me le lasciai alle spalle insieme alla scia di fumo della sigaretta.
Ed io, a caccia di fantasmi. Fantasmi tutt'altro che morti.
Ma condannati alla furia del più scaltro detective mai esistito al mondo, da quando l'uomo inventò la religione.
Se non lo aveste ancora capito, il più scaltro dei detective son io.
Joe Scaltro, Scaltro per gli amici. Per i nemici non ho nome. Per loro sono semplicemente un volto.
Un volto di cui devono aver paura. Un volto, il cui sguardo non potranno evitare. Un volto, la cui smorfia di cieca ira non potranno scordare.
Perchè sono Joe Scaltro.
Scaltro per gli amici.

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martedì, ottobre 10, 2006

Piove sul bagnato

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FRIDA


Tornare a casa e sapere che lei è lì ad aspettarmi...Anche questa è felicità.

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lunedì, ottobre 09, 2006

Perchè?


Tra i tanti perchè che infestano i più remoti anfratti del mio cervello, ce ne sono alcuni che in particolar modo stimolano, o meglio, infastidiscono i miei poveri neuroni bruciati. Per esempio...Perchè ogni volta che delle ragazze mi invitano a casa loro per un caffè, una magnata, o una chiacchierata, ed io vado in bagno, hanno sempre da lamentare la stessa cosa? Perchè ogni volta che varco la soglia della toilette, per tornare a deliziare con mirabolanti stupidaggini le donne della mia vita, devo sentirmi dire:"Hai abbassato la tavoletta?". Bastaaaaaa!!! Io, la tavoletta del cesso l'alzo per farci pipì, e non credo sia un reato scordarla alzata! E poi, lo sciacquone lo tiro sempre... La cosa che più mi preme, è non sgocciolare sui bordi della tazza, e solo questo la dice lunga su quanto rispetti il vostro mondo, adorate amiche. Perdonatemi, care donne, se riabbassare la tavoletta non è una delle mie priorità. Chiedo venia, perdonate la mia negligenza, amate pulzelle. Abbiate pietà del mio rude lato machista. Soprattutto perchè l'unica cosa che mi fa ancora sentire un vero uomo, puzzante di cuoio e tabacco, è proprio lasciare la tavoletta del cesso alzata.

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venerdì, ottobre 06, 2006

Una preghiera che probabilmente rimarrà inascoltata, come al solito

E' periodo di finanziaria. E' periodo di polemiche. E' periodo di casini.
Alcune sere fa, ho visto l'interessantissimo programma "Report", su Raitre. Si parlava dei soliti problemi e sotterfugi dei partiti politici italiani, destra-centro-sinistra. Si parlava di sovvenzioni più o meno legali ai partiti. Si parlava di favoritismi e leccaculaggine. Come sempre si sparava a zero su quella razza di ladri che amano farsi chiamare politici.
E si è nuovamente parlato degli stipendi percepiti da senatori e parlamentari.
Vergogna. Una sola parola: VERGOGNA.
Non ho intenzione di dar vita a polemiche banali e da tanti perpetrate. Vorrei semplicemente fare una preghiera a chi ci comanda. Vorrei semplicemente che i nostri parlamentari e senatori, piuttosto che straparlare e polemizzare perpetuamente, si guardassero allo specchio e si sputassero in faccia un quintale di catarro. Fate schifo! E' inutile parlare di finanziaria, democrazia, problemi sociali, difficoltà economiche, questioni sociali, bene del popolo. Fatevi un serio esame di coscienza (sempre che conosciate il significato di tal parola), e cercate almeno una volta ogni tanto di non fare i vostri porci comodi.
SIETE MERDA!!! ABBASSATEVI GLI STIPENDI!!! BASTARDI!!! VOI, CHE TANTO PROFESSATE. VOI, CHE TROPPO COMANDATE. VOI, FINTE PERSONE. VOI, MELE BACATE.
Mi rivolgo a tutti i politici, di qualsiasi fede. Mi rivolgo a tutti voi, FETENTI POTENTI! Se proprio non doveste mai riuscire a far a meno di rubare soldi e speranze al POPOLO e allo Stato, quanto meno provate a specchiarvi per qualche minuto, sperando che capiate che schifo di esseri siete. Potrebbe esservi d'aiuto.
Per ora mi fermo, tristemente consapevole che la mia preghiera non sarà mai ascoltata da chi di competenza.




P.S. Il mio non è un attacco in particolare all'attuale governo italiano o al governo precedente (che sempre odierò), ma un attacco a chiunque pensi che sia suo diritto inalienabile prendere in giro milioni di persone.

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giovedì, ottobre 05, 2006

View my complete profile

Ci ho fatto caso dopo più di un anno!
Forse per questo, nell'ultimo periodo non sto riscontrando grande successo con la creazione più controversa ma affascinante che Madre Natura ( Dio, Allah, Buddah, Bush, Berlusconi, Mike Bongiorno, il Mago di Arcella, o come preferite soprannominare il vostro eventuale dio...) abbia mai creato: la carta igienica a quattro strati!!! Pardon, ho sbagliato post...Dove ero rimasto? Ah, sì, la creazione più...etc, etc..., cioè la DONNA.

La donna
amore e poesia.
La donna
una rosa rossa e la dà via (magari).
La donna
croce e delizia della vita mia.
La donna
punto di riferimento ad ogni crocevia.
La Dooonnaaaa
in "Amarcord" di Fellini
disperatamente invocata
tra le frasche di un albero
da Ciccio Ingrassia.

...Ci ho fatto caso dopo più di un anno!
Abbiate pazienza, sono vittima indifesa dei voli pindarici delle dita intente a tastare la tastiera, e sono tornato all'inizio del post. Comunque, per farla breve, cliccate su "View my complete Profile". Noterete in apertura, la scritta in grassetto:
"Sesso: male". Mai sentenza fu più veritiera...e di pessimo auspicio.

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Coincidenza

Ho fatto 1978!!! Sono il millenovecentosettantottesimo visitatore del mio blog. E magari starete pensando "che ce ne frega!"
Come molti di voi già sapranno, l'anno di nascita del sottoscritto è proprio il 1978. E forse adesso starete pensando ancora "che ce ne frega!".
Niente...volevo solo scrivere di tale coincidenza, e arricchire il blog di un'altra cosa inutile. Quando il cervello va per i fatti suoi, anche i più vani e sciocchi pensieri hanno un fascino incalcolabile...almeno per un clown come me.

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mercoledì, ottobre 04, 2006

"Padroni e schiavi"



Per i navigatori imbranati come me, cliccare sull'immagine per ingrandirla.

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lunedì, ottobre 02, 2006

Novità


E' un periodo strano per me. Ogni periodo delle nostre vite ha in sè qualcosa di fantasticamente o morbosamente strano...Quindi tutto va bene. Tutto nella normalità. Tutto è stranamente strano e confuso. Tutto ok! Tutto normale!
A parte questa piccola frazione di follìa interiore, e a parte il fatto che ancora non riesco a memorizzare la posizione delle lettere sulla tastiera....A parte tante altre cose che vorrei raccontarvi, ma vi risparmio e mi risparmio dal farlo...E a parte il fatto che troppa gente non riesce a entrare nel mio cervello, ed io nel cervello di tant'altre persone (meglio così...)...E a parte il fatto che i politici fanno tutti tanta paura...A parte tutto, ho deciso di apportare una piccola novità al blog di mia "proprietà".
Potrà infatti accadere, che da oggi in poi vi imbattiate in posts privi di parole, ma raffiguranti alcuni miei disegni, quadri o foto. Ognuno di essi ha un significato, non so se sempre chiaro. Ognuno di essi rispecchia aspetti e frammenti di SOCIETA'.
Che vi piacciano o meno, che li capiate o no, buona visione a tutti!

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