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lunedì, febbraio 19, 2007

Lettera a una parte della mia anima


Cara Frida,
sono appena rientrato a casa e ho deciso di scriverti questa lettera, affinchè tu sappia, anche lì nel paradiso canino, quanto ti ho amato e quanto ancora ti amo. Perdona se sputtano davanti a tanta gente i miei sentimenti per te. So che forse non dovrei, ma tutti devono sapere la bellezza di cui eri portatrice. Perchè sia d'insegnamento anche a chi non ha avuto la fortuna di conoscerti, mio dolce cuoricino. Non so se puoi vedermi da lassù. Spero proprio di sì. Riesci a vedere le lacrime che verso? Le vedi? Non devi preoccuparti. Sono solo un po' triste, ed anche se da tuo capobranco e "papà" sembravo sempre fermo e forte, sappi che averti persa è stato un pesante colpo al cuore infertomi dal destino. Non devi preoccuparti, ci sono almeno 3 o 4 miliardi di persona che stanno peggio di me. Ed è a loro che devi pensare. E' a loro che dobbiamo pensare, mia tenera cagnetta.
Ho tutto, mi mancano solo la laurea, un lavoro e una donna che mi ami(tu sai...). Tutto andrà per il meglio, tranquilla.
Mi hai donato più di quanto mente umana possa immaginare. Non eri solo un cane. Eri la voce della mia coscienza. Eri lì, sempre pronta a strapparmi un sorriso e talvolta qualche parolaccia. Ti ricordi com'era bello quando rientravo a casa e tu mi correvi incontro, lingua da fuori e zampe a mille. Aprivo lo sportello, e mi saltavi addosso sporcandomi di fango. Eri la regina di tutta la campagna! Mettevi il muso fra le mie gambe e iniziavi a mugulare, mentre io ti grattavo quella stupenda testa dura e ti sussurravo, in preda a demenza senile anticipata, un sacco di parole dolci e simpatiche. Mugulavo anch'io, ti ricordi? Eravamo capaci di intenderci, parlavamo la stessa lingua. Subito dopo facevo finta di incazzarmi, perchè avevi ridotto i miei jeans e la macchina un cesso. E allora iniziavo a rincorrerti e tu, lingua da fuori e zampe a mille, correvi in cerchio attorno a me. Correvi come un centometrista dopato ed io ti rincorrevo. Senza fiato, incapace di starti dietro. Mi fermavo all'improvviso e tu insieme a me. Ti fissavo con fare da vero padre di famiglia e dicevo:"La pappa!La pappa!". Allora ti sedevi e mi davi la zampa ed io ti dicevo:"Ma cooome sei braaaava, puzzacchiona!'Ndiamo a casa...". Sculettando trottavi verso casa ed io ammiravo le tue sexy curve canine, mia fatale biondina.
Quante ore avrò passato a grattarti la pancia e a parlarti del sogno, della vita, e soprattutto dell'amore che vanamente inseguo...Ahhhh....Sapessi dolce cuoricino...niente da fare. Non son più capace di farmi amare da una donna. C'è di peggio. C'è di peggio. Credimi. Sai quanti esseri umani e quanti cani stanno soffrendo per problemi seri in questo preciso istante? Ed è a loro che dobbiamo pensare. E' a loro che devo pensare. Non per consolarmi, no. Mi piacerebbe poter realmente fare qualcosa di buono...Non lo dico per elevare alle stelle il buonismo, non lo dico per inaugurare la fiera dell'ipocrisia. Tu mi conosci molto meglio di tanta, tanta gente e sai quel che voglio dire. E' importante per me. Sono felice che tu mi possa capire.
Per adesso riesco solo a regalare qualche sorriso o qualche incazzatura. E' già qualcosa, almeno sono utile a qualcuno. Vorrei essere ancor più utile e a più di qualcuno. Per adesso sono ancora un pagliaccio semivigliacco da quattro soldi. Ma cambierò. Lo farò per te, lo farò per i miei, lo farò soprattutto per me. Ne ho bisogno. So che posso farcela. Rimarrò il solito cazzone, te lo prometto, ma darò di più...Te lo giuro!
AAUUUUUUUUUUUUUHHHHHH.......Senti? Sto ululando a te! Mi vedi? Ora entrami negli occhi ed osserva la mia anima. Le vedi le lacrime? Tu eri capace di trasformarle in sorrisi, in qualsiasi momento. Avevi questo potere, angelo mio. E ce l'hai ancora, fidati di quel che ti dico. Non essere triste per me. C'è tanta, troppa sofferenza attorno. La leggo sui giornali, la vedo in tv, la scorgo nelle strade. La riporto nei miei quaderni, l'immortalo sui miei quadri. Solo così posso capire quanta fortuna m'abbia baciato.
E la mia fortuna dovrò donarla a chi realmente ne ha bisogno. Tu asciugavi le mie lacrime e ancora le asciughi. Tu credevi ai miei sogni, e anch'io ci credevo. Mi hai insegnato tanto, mi hai donato troppo. Tocca a me adesso fare la tua parte. Lo farò sul serio, dammi ancora un po' di tempo.....Ci son tante brutture, c'è molta sofferenza, ma fino a quando il respiro mi regalerà anche un solo istante di felicità, amerò la vita e accetterò eventuali sconfitte. Anche un solo piccolo accenno di sorriso sarà simbolo di felicità, e amerò la vita, nonostante sia piena di merda e ingiustizie...ma lasciamo stare...
Sì, sì, hai ragione mi staranno prendendo per pazzo; parlo ad una cagna(scusa se ti chiamo cagna...). Sì, parlo ad una cagna e ne sono consapevole e fiero. Perchè parlo anche al mio cuore, mia piccola Frida. Parlo al cuore. Miro dritto all'anima. Punto deciso alla vittoria, mia piccola Frida... Mai abbandonerò il SOGNO!!!
Ti lascio con "Olsen Olsen" dei Sigur Ros. La senti? Te la ricordi? Certo che la senti, certo che la ricordi. Sei in me, Fridina. Per sempre. Per sempre. Per sempre.
La tua zampa diveniva mano nella mia mano. La mia mano diveniva zampa sotto la tua zampa. Io che t'abbaiavo, tu che mi parlavi. Tu che mi parli. Io che abbaio...
Per sempre. Per sempre. Per sempre.


Tuo,
Andrea


p.s.Mi manchi. Caaazzzoooo, quanto mi manchi!

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