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giovedì, febbraio 01, 2007

Botti prima dell'esame

0. Dodici caffè e un buondì.


Siena, ore 08.30 di un giorno perso nel tempo...
Il giorno del mio ultimo esame all'università.
Mi ero ridotto a studiare il grosso dell'esame solo alcuni giorni prima di affrontare le stanche domande del professore. Questo vizio non me lo sono mai tolto.
Ero rimasto sveglio tutta la notte, cercando quantomeno di leggere qualcosa. Alzai il sedere (da babbuino) dalla sedia, in preda a delirium tremens, e mi feci il dodicesimo caffè delle ultime 24ore.
Mi trascinai skizofrenico in bagno per cercare di espletare funzioni fisiologiche di tipo solido ma non troppo...
Niente da fare. La poca lucidità e la tensione per l'esame fecero sì che i miei sforzi non venissero premiati...Così, uscito dalla toilette casalinga a culo asciutto, pregai il mio intestino molto pigro di non fare scherzi lungo il tragitto che mi avrebbe portato in facoltà. Prima di uscire di casa, mi ficcai un buondì in bocca, dopo averlo accuratamente scartato, e lo ingurgitai in tutta la sua asciutta interezza, rischiando il soffocamento...


1. Verso l'ultimo esame.


Aprii lo sportello della macchina, misi in moto.
Ovviamente, prima di ingranare la prima, trascorsero una dozzina di minuti.
E' mio uso tornare almeno cinque sei volte a casa per recuperare oggettistica varia, ogni volta che devo abbandonare la mia disordinata dimora.
Questa volta avevo dimenticato, nell'ordine (in base al numero di viaggi effettuati verso casa prima di partire in direzione ultimo esame):
1° viaggio: borsa con libro e appunti vari
2° viaggio: scarpe da ginnastica (avevo ancora le pantofole ai piedi...)
3° viaggio: jeans (ero ancora impigiamato...)
4° viaggio: mutande (avevo i boxer che mi si erano insinuati su pel cul...fastidio inenarrabile!) con annesse fotocopie rimpicciolite da incastrare nell'elastico, poichè l'esame constava di prova scritta...Economia internazionale: grafici, curve d'indifferenza e altre inutili pippe mentali, almeno per me...
5° viaggio: patente e libretto universitario, con annessa lavata di faccia e denti (non sono sempre così rincoglionito, giusto un paio di volte a settimana e quando non dormo la notte)
6° viaggio: doccia bollente (la lavata di faccia non era bastata a ridestar i miei riflessi offuscati)
7° viaggio: carezza a Frida
8° viaggio: a vuoto, soltanto per il gusto di farlo.
Potevo permettermi di perder tempo, visto che l'esame era previsto per le 12.00.
Erano ancora le 9.30 ca...
Alle 10.03 spaccate mi trovavo già in facoltà. Avevo intenzione di ripetere le ultime nozioni che stentavano a stamparsi nel cervello. E così feci, almeno fino alle 11.38...


2. Sì, viaggiare!!!


Dovete sapere che, tra i tanti difetti che mi caratterizzano ve n'è uno in particolare che mi porto pesantemente dietro sin dalle prime ore di vita: tutte le volte che devo intraprendere un viaggio, una nuova esperienza, tutte le volte che devo affrontare un esame, un colloquio di lavoro (quale lavoro?), un primo appuntamento con una ragazza che mi piace...beh, tutte 'ste volte non riesco a fare cacca a casa, quando ne sarebbe il momento...
Così, quando sono in treno, in autobus, in autostrada, non faccio altro che contorcermi per il dolor di pancia. In autostrada no problema. Se automunito, al primo autogrill pianti un testacoda e ti catapulti al volo nella tazza del cesso. Scusate la volgarità, ma definire toilettes o bagni quelle anticamere dell'inferno, mi pare eccessivamente generoso.
Se sei in treno e devi correre a scaricare le viscere, ti armi di pazienza; chiedi cortesemente al vicino di posto di dare un'occhiata ai bagagli, che malvolentieri lascerai incustoditi, e corri a tutto fuoco verso il buco toilettifero. Se c'è poca gente nel treno, l'eperienza non risulterà esser poi così tragica. A meno che al tuo ritorno non scopri che il vicino di posto è scomparso magicamente coi tuoi bagagli, di cui, in effetti, ha avuto fin troppo amorevole cura...
Se, invece, ti trovi su un trenaccio dell'età dell'oro senza climatizzatore, in periodo natalizio, febbricitante, costretto ad accamparti nel corridoio del vagone sfruttando 25 cm quadri disponibili a cranio per respirare, e stai tornando verso l'amato Mezzogiorno carico di roba sporca da far lavare alla mamma, ecc ecc...allora preferisci provocarti un blocco intestinale di tua sponte. O più drasticamente ti caghi addosso, avendo astutamente intuito che in quel casino e in quel puzzo di ascelle in cui sei immerso insieme agli altri viaggiatori, nessuno potrebbe notare che ti sei cagato sotto.
Mi son trovato un paio di volte in situazione analoga. Fui, in entrambi i casi, abile nell'applicare la prima tattica: temporaneo e atroce blocco intestinale fino a destinazione. Vi posso assicurare, e molti di voi avranno vissuto simil situanza, che trattenersi per dieci e passa ore, non è piacevole.
Passiamo all'autobus. Ed è qui che l'arte della defecatio deve essere impreziosita da un performer esperto o disperato come me...
Tratta Taranto-Siena. Viaggio in Marozzi, la famigerata linea d'autobus terrore di noi terroni!!! Primi anni universitari, quando ancora i miei genitori sognavano un figlio laureatosi in tempo utile.
Il viaggio trascorse abbastanza bene, anche se il mio amico Mimmo aveva iniziato a russare dopo mezz'ora dalla partenza, costringendomi a schiaffare le cuffie del walkman alla massima potenza...Le prime otto ore di viaggio filarono via lisce, ma il dramma si sarebbe consumato una ventina di minuti prima di approdare a Siena. Avete presente quando all'improvviso vi viene un attacco di diarrea di quelli incontrollabili? Sicuramente sì. Ecco, proprio poco prima di arrivare alla meta fui colto da una zottata fulminante. Resi subito partecipe della mia tragedia personale il fidato Mimmo, che s'era appena ripreso da leggendaria russata. Mi suggerì di utilizzare lo zaino...Bocciai subito la geniale trovata e con scatto felino sfondai la porticina del cessetto dell'autobus sotto lo sguardo divertito dei passeggeri. Mi ritrovai così a dovermi districare in uno spazio minuscolo, un loculo puzzolente, che si sarebbe rivelato la mia salvezza. Avrò sbattuto la testa una trentina di volte, causa sballottamento da autostrada. Avrò emesso una cinquantina di rumorini da ogni orifizio del mio povero corpicino. E intanto ridevo come un pazzo, pensando alla gente seduta in prossimità della minicloaca, costretta ad ascoltare un concerto di musica da camera, come quello cui stavo dando meschinamente vita...
Mi ci vollero 10 minuti circa. Alleggerito e trasognante, feci nuovamente comparsa tra i viaggiatori ammutoliti, estasiati dalla mia performance cacofonica. Tornai al posto. Mimmo mi strinse la mano in segno di stima. Gli avevo mostrato il mio lato coraggioso, il mio essere incurante, il mio fare eroico in una situazione così drammatica. Ero una leggenda, almeno per lui. Per tutti gli altri ero un cagone. Passarono dieci minuti ed arrivammo a Siena.
Ero felice. Avevo battezzato, alla mia maniera, la famigerata Marozzi! E scusate se è poco...
Per quanto riguarda gli aerei, non mi è ancora successo di riuscire a farla in volo, e vi giuro che fin quando avrò vita e forza d'animo, sarà uno degli sfizi che prima o poi mi leverò.



3. Primo appuntamento.


Ti sei appena docciato, ti sei profumato, ti sei fatto un sacco di pippe mentali, e non solo...
Hai un appuntamento con una ragazza. E' la donna della tua vita, pensi da stupido e illuso sognatore...
Passi a prenderla, vai in pizzeria o al cinema con lei e, proprio nel momento in cui pensi di farti avanti, ti viene da cacare...Allora che fai?
Io ho sempre privilegiato il bisogno fisiologico! Non so voi.




4. Botti prima dell'esame.


Siena, ore 11.38. Giorno del mio ultimo esame. Facoltà di economia. Allarme rosso!!! Scattai all'improvviso in piedi!!! Lasciai repentinamente alle spalle libri, penne, borsa, sedia e topi da biblioteca. Sudavo freddo. Iniziai la mia fuga verso i bagni in preda a una crisi di cosiddetto cacaccio...Mai essere umano fu testimone di sì veloce corsa, dacchè l'uomo ebbe a inventare Dio!!!
Ero a poco meno di 40 yards dalla meta...Travolsi ragazzi, ragazze, esimi professori, spocchiosi dottori, sedicenti segretarie. Nessun placcaggio fu capace di frenare il mio impeto. La velocità della mia cavalcata era pura disperazione, che da lì a poco si sarebbe trasformata nell'essenza del piacere. 10 YARDS, 8 YARDsssssssssssss.... 5,4,3,2,1....Due porte sfondate a colpi di cranio ed eccomi giacere esausto sulla prima tazza del cesso che si era mostrata allo sguardo delle mie chiappe. Sìììììììì!!!!!!!!!METAAAAAAAA!!!!!!!! E giù tutti i dispiaceri, via tutti i problemi, avanti col concerto!!!! Altro che botti di capodanno!!!Il sudore freddo cominciò a trasformarsi in sudore da sforzo. Non m'ero nemmeno accorto se fossi solo o meno...Poco interessato alla presenza di altra gente nei paraggi, mi misi a leggere sfottò calcistici, annunci gay e messaggi politici sulla porta. Sapete... i soliti messaggini che popolano tutte le porte dei bagni pubblici che si rispettino. Mentre arricchivo la mia cultura tra un "Fascio Merda", un "Comunista bastardo", un "Gobbo Ladro", un "Dio c'è" e un "Orgia gay, chiama Osvaldo 3337783....", e lasciavo fare al mio deretano il suo nobil dovere, mi giunse alle orecchie uno scalpitar di tacchi. Conclusi che le pareti della facoltà erano davvero sottili, così da poter udire chiaramente il rumore di tacchi proveniente dal bagno delle donne, confinante con quello degli uomini.
Sganciai un ultimo siluro, seguito dall'ennesimo immane boato, e posi fine alla mia visita di piacere alla toilette. Ero felice, l'ultimo esame era vicino. Cosa più importante, ero riuscito a non cagarmi nei pantaloni! Ancora una volta missione compiuta. Mi sistemai i jeans. Aprii la porta. Davanti a me una ragazza stupenda, una musa che si adorava allo specchio cospargendosi le labbra di rossetto...Curve al punto giusto, viso celestiale, 20 anni appena. Era lì per me? Pronta a donarmi tutto il suo ardore di passionale amante?!?
L'aria era piena di me, o meglio di ciò che era stato in me...
Il fato aveva deciso che una donna, per errore, entrasse nel bagno degli uomini, e si innamorasse addirittura di me...Mentre pensavo a quanto il destino fosse assurdo, e ammiccavo sexy all'inaspettata ospite, diedi un'occhiata al pavimento, ai lavandini, alle "tazze da parete" presenti in almeno il 99,9% dei bagni dei maschi...Il pavimento era lustrato a nuovo....mmmmmm....I lavandini erano splendenti.....mmmmmmm.....le pareti erano prive di......e addirittura c'era anche la carta igienica.......'AZZO, avevo cagato nel bagno delle donne!!! Altro che fato, altro che destino...Ma volete mettere...CHE SODDISFAZIONE!!! Omaggiai di baciamano la musa dal rossetto griffato e volai via coi suoi sogni d'amore nel petto... Gentleman si nasce. Ed io modestamente lo nacqui.

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3 Comments:

Blogger Disco Peque said...

semplicemente, geniale. sei un grande, Andrea, con o senza botti, con o senza "tazze da parete".
mille baci,
paula da sant'andrea

07 febbraio, 2007 01:03  
Blogger Andrea said...

Paulaaaaaa, que bien!!!!Mil besitos chiquitaaaaaaa!!!Y muchas gracias por los complidos:-)

07 febbraio, 2007 03:59  
Anonymous Anonimo said...

Ciao Andrea,
vecchia abitudine che non ti è mai passata... sei semplicemente geniale! Un bacio,
Alessandra

14 febbraio, 2007 19:25  

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