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lunedì, ottobre 15, 2007

Cartoline da Taranto



Si è scritto già tanto sul deficit che ha travolto il comune di Taranto, rendendolo il comune più indebitato d'Italia ed Europa. Si è scritto tanto anche delle elevatissime percentuali di diossina emessa nell'aria dallo stabilimento siderurgico "Ilva" (un tempo "Italsider"), e dalle raffinerie di petrolio. Si è parlato della "lotta" tra Brindisi e Taranto per piazzare il rigassificatore; evviva l'Ambiente!!! Non troppo, invece, si sa della presenza della base Nato (ahimè!!!) sul territorio tarantino...
La colpa di tali (immensi) problemi è da addebitare in buonissima parte alla classe politica locale (vedi Giancarlo Cito e Rossana Di Bello, ex sindaci tanto osannati da un gran numero dei cittadini ionici...), all'arrivismo spietato di imprenditori figli di grandissima meretrice quali Riva, e all'incapacità dei vari governi succedutisi in Italia di prendere a cuore le vicissitudini di una città resa nel giro di una quarantina d'anni la discarica a cielo aperto più lugubre d'Europa...E la popolazione tarantina non è di certo immune da colpe tutt'altro che lievi. Tra la maggior parte dei cittadini vige una sorta di patto tacito nel rassegnarsi a meccanismi di potere e sfruttamento tali da distruggere le speranze in un miglioramento futuro.
Io, che sono nato a Taranto e lì ho vissuto per i primi diciotto anni della mia vita, ho avuto la fortuna di poter studiare all'università e vivere altre realtà diverse da quella d'origine, confrontandomi con esse.
Non tutti i ragazzi della mia città hanno potuto godere dei privilegi di cui ha goduto il sottoscritto; ogni volta che faccio ritorno al luogo natìo, nello sguardo e nelle parole di tanti tra loro scorgo la sfiducia e/o lo smarrimento di quei valori utili a cambiare qualcosa, nonostante alcuni tra loro si ostinino a dire che Taranto è "una figata" e che "alla fin fine si sta bene"...Altri, per fortuna, si rendono conto della situazione e cercano di lottare, nel loro piccolo, per apportare qualche miglioria alla dimensione in cui si trovano a lavorare, studiare, vivere, respirare.
A Taranto non è stato possibile investire nel turismo, nonostante le bellezze storico-culinarie-paesaggistiche di cui è portatrice, inghiottita, come è stata, dall'ingordigia di politici e ricchi potenti, che man mano hanno ingurgitato anche i pensieri e la fiducia dei suoi abitanti.
Sono abnormi le problematiche inerenti la realtà tarantina, e una delle cose che m'attanaglia il cuore e mi fa incazzare come un macaco è la totale mancanza di rispetto dell'ambiente che aleggia indisturbata tra le masse...
L'estate appena trascorsa è stata per me fucina di eclatanti incazzature nei riguardi di troppa gente; ho trascorso buona parte dei miei pomeriggi al mare raccogliendo tappi arruginiti, bottiglie di birra e acqua, pezzi di vetro e alluminio, posate di plastica, buste di plastica, pacchi di sigarette...Preservativi usati e assorbenti li ho lasciati per terra, purtroppo...Il fegato non mi ha accompagnato fino in fondo...Ogni volta che mi avvicinavo ad un cestino per l'immondizia, miracolosamente situato nei pressi della spiaggia, centinaia di occhi mi osservavano allibiti, credetemi, come se stessi facendo qualcosa di stupido e inopportuno.
Non tutti, ovviamente, sporcano senza pietà strade e spiagge, ma vi assicuro che più volte mi è capitato di osservare giovani e adulti gettare buste di immondizia dal finestrino dell'auto, o cercare posti all'aperto per disfarsi di lavatrici, frigoriferi, poltrone e tv obsolete, e udite udite, di tazze del cesso!!!
Incredibile??? No, non più di tanto...Quando mi sono azzardato a fare domande sul perchè di tali gesti, mi è stato risposto "Fatti i cazzi tuoi!" o "Se la nettezza urbana non fa nulla, perchè dovrei preoccuparmi...", oppure "Tanto lo fanno tutti...".
Taranto è l'esasperazione all'ennesima potenza di una mentalità, purtroppo, anche italiana. Taranto è lo specchio della malapolitica, del malaffare e del menefreghismo del Bel Paese.
Taranto potrebbe risorgere, l'Italia pure...Il condizionale è d'obbligo; raramente i sogni diventano realtà, soprattutto quando di mezzo ci sono politica, potere, interessi economici ed ignoranza....

p.s. In bocca al lupo al nuovo sindaco Stefàno, affinchè non venga abbandonato dalle istituzioni comunali, dai tarantini, dalla Regione, da se stesso e dallo Stato, nell'arduo tentativo di ridare linfa vitale alla città.

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