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mercoledì, settembre 14, 2005

Avvento evento

Quando nacqui era un bellissimo mattino dell’8 dicembre 1978, e tutto andava bene, almeno credo...visto che non posso ricordare granché.
Quando nacqui ero un bellissimo bambino e pesavo tre chili e passa. Ora peso di più e sono un po’ meno bello, almeno credo...visto che di uomini non me ne intendo un granché.
Quando nacqui, fu mia madre a generarmi, almeno credo...visto che non ero ancora in grado di capire un granché.
Quando nacqui, nacqui poiché mia madre e mio padre avevano fatto certe cose senza l’uso di contraccettivi o surrogati di contraccettivi. Ne conseguì che mia madre mi concepisse coadiuvata da mio padre, almeno credo...visto che non ero presente...
Quando nacqui, i miei nonni erano davvero felici. In particolare, mio nonno Piero diede di matto.
Ovviamente non ricordo nulla di ciò che accadde quel fatidico e glorioso giorno, ma il tutto mi è stato raccontato da mia nonna Enza con impeccabile pignoleria e per almeno ventisei volte nel corso della vita.
Ad ogni compleanno ricevo una sua telefonata, e lei esordisce sempre alla stessa maniera: “Quel giorno Piero svegliò tutto il condominio ed urlò al mondo - E’ nato!!! E’ nato il principe!!! -”.
Non so quanto la gente fosse attratta dall’avvenimento, ma mio nonno era completamente rapito, incapace di intendere e volere. Era ormai entrato in un irreversibile stato di trans agonistica. Si attaccò al citofono e lo sfinì di morsi e testate fino a quando tutti gli abitanti del palazzo (e di dozzine d’altri palazzi), in preda al panico, non furono destati.
Le cronache del tempo raccontano che, in quella zona della città, furono registrati fenomeni d’isteria collettiva, collassi cardio-respiratori collettivi; si ebbero inoltre numerosi casi di ubriachezza molesta collettiva, coma etilici anch’essi collettivi. Finalmente la società agiva collettivamente.
Furono tempestivamente attivati servizi d’assistenza socio-sanitaria per l’intera popolazione tarantina, ormai catturata nella morsa dell’euforia di mio nonno. Mai Consiglio Comunale fu più attivo! (Fu in seguito stanziata una raccolta di fondi per pagare un ottimo psichiatra a nonno Piero).
La suddetta citofonata fu seguita da innumerevoli caroselli in giro per la Puglia. Da Candela a Santa Maria di Leuca girava voce che fosse nato un altro messia. Chiese, sinagoghe, moschee e centri commerciali furono dati al fuoco, giusto per il gusto di farlo. I vecchietti smisero di giocare a tressette e iniziarono a fumarsi le canne, i giovani iniziarono a giocare a tressette ma non smisero di fumare le canne, le civette non civettavano più, i gufi non gufavano, i cani non canavano, i cachi non cacavano. Fu da allora che le civette incominciarono a gufare insieme ai gufi che, dal canto loro, civettavano; i cani impararono a cacare, e il caco fu promosso a frutto commestibile.
Intanto Emilio Fede, dalla TV, invitava il popolo italiano a mantenere la calma e a non dar sfogo ad inutili entusiasmi, perchè Dio aveva parlato con lui del vero messia, informandolo che Egli si sarebbe palesato in terra di lì a breve e avrebbe dato lavoro a un milione di persone, avrebbe abbassato le tasse e reso felici tutti quanti.
Nel frattempo, Piero l’Entusiasta, messa la città a ferro e fuoco e dopo aver mobilitato forze dell'ordine, forze speciali, papi e santoni, il Pentagono, Andreotti, la Madonna, S.Giuseppe, Madonna (la cantante), S.Antonio, S.Gennaro e S. Francisco (la città), si rese conto di non aver ancora apposto il fiocco azzurro in prossimità del portone! Afflitto dalla sua superficialità, decise di riscattarsi dipingendo di un vivace azzurro cielo, in meno di mezz’ora, l'intero palazzo. I problemi non tardarono ad arrivare e la situazione precipitò allorquando agguerriti plotoni di uccelli si andarono simpaticamente a schiantare contro le pareti di cemento, traditi dal fatale effetto mimetico che rendeva il casermone assolutamente uguale al cielo.
Denunciato dalla Lipu, dal Wwf, dall’Unesco e dall’ACI (associazione cacciatori italopugliesi), pensò bene di evitare il carcere ridipingendo il palazzo. Questa volta optò per un bel rosa confetto. Non si poteva mai sapere, fosse nata una femminuccia in futuro...
Piero aveva già due nipotine, nonché neocugine del sottoscritto, ma aveva sempre desiderato avere un maschio da portare allo stadio, a pescare, un nipote a cui insegnare le più svariate tecniche di abbordaggio, un pargolo con cui ruttare e/o scorreggiare indisturbato. Non aspettava altro che un maschietto!
La mia famiglia non è mai stata pubblicamente nota, né io sono un principe o il figlio di un calciatore e una velina, ma Piero l’Entusiasta, quel grande uomo, fu capace di mettere in subbuglio l’universo intero, di far cadere molti governi e di incasinare ancor più il traffico delle strade di Taranto. Deformazione professionale, faceva il vigile urbano (Ahimé!!!).
In ogni modo, ritengo il suo comportamento giustificabile; non fu colpa sua se presi l’infelice decisione di abbandonare il caldo nido di mia mamma proprio il giorno della Immacolata Concezione e per di più in una ridente cittadina dell'Italia meridionale!!! Agli occhi di parenti e affini risultavo come il bimbo voluto dalla divina provvidenza. Col passar del tempo, a buona ragione, questa insana convinzione è andata sempre più scemando. A crederci ancora, sono rimaste mia madre e mia nonna.
Nonno Piero, invece, chissà in quale quartiere dell’Aldilà starà creando sconquasso e fracasso...
Purtroppo ho avuto pochissimo tempo per conoscere meglio la gran persona che egli fu e per apprenderne tutti gli insegnamenti. In compenso, Piero ebbe il tempo di ammirare alcune imprese epiche dell’amato rampollo.
Sono convinto che anche lì dove si trova adesso, ha sempre davanti a sé la scena di quando caddi dal seggiolone e spaccai con una capata un barattolo di fagioli inspiegabilmente sito sul pavimento. E porterà eternamente nel suo cuore l'immagine di me che lancio il triciclo su una macchina, dal balcone di casa sua...
E’ questa la storia di come nonno Piero accolse l'inizio della mia avventura da clown in questo mondo.
Morale della favola: anche i vigili urbani sono esseri umani. Le civette portano male. Emilio Fede ha sempre detto cazzate. I palazzi azzurri sono la causa dell’estinzione di molte specie di uccelli. Gli uccelli distratti possono rovinare la propria vita e quella degli altri. Il caco è un frutto davvero gustoso, nonostante il nome di merda.

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3 Comments:

Blogger elisa said...

Ci chiedevamo se un "trans agonista" fosse un omosessuale che ci mette l'anima o uno sportivo che ha cambiato + volte la sua specialità... Certi di una tua aaaampiaaaa delucidazione, pendiamo dalle tue labbra.

14 settembre, 2005 21:41  
Blogger Andrea said...

Purtroppo non mi ritengo ancora capace di fornirvi un'esauriente delucidazione a proposito delle figura del trans agonista. Essendo che mi sono da poco buttato nello studio di codesta figura umana, molto, e dico mooolto difficile da comprendere, non sono ancora giunto ad 1 conclusione soddisfacente. Io faccio filosofia spicciola, ma non avendo neanche l'ombra di uno spicciolo in tasca, non ho potuto approfondire adeguatamente il tema del transagonismo, annale problema che audace e spietato affligge l'anima poliedrica di quest'astuta stupida società. Sperando di potervi al più presto fornire una risposta adeguata alla vostra intelligente domanda, vi ringrazio per l'interesse dimostratomi e vi porgo i miei più servili e sentiti saluti. E' grazie a gente come voi, che anche gli stolti come il sottoscritto posssono sperare in un futuro migliore!!! Vi amo, miei prodi amici.

15 settembre, 2005 19:41  
Anonymous Anonimo said...

...la storia della capata al barattolo di fagggggioli sul pavimento mi mancava!!

27 aprile, 2006 11:56  

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