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martedì, maggio 29, 2007

FUSO!!!

E' ufficiale.
Sono Fuso!!!
Torno dalla partita di calcetto. Un'ora e mezza sotto pesanti goccioloni di pioggia acida...Per un pareggio...
Faccio la doccia. Emano sofferenti sospiri per i soliti dolorini post partita, palesando alle pareti del bagno d'esser calciatore fallito e senza allenamento.
Inizio a preparare la cena...
La cena è quasi pronta!!!
Con lo stomaco che urla fame e annebbia il pensiero, afferro il pentolino della pasta... senza presine! Non urlo, nonostante l'ustione, e col sorriso di chi la sa lunga lancio il pentolino sui fornelli. Salva! La pasta è miracolosamente salva e continua a galleggiare in quel ch'è rimasto dell'acqua bollente.
Allora prendo le presine, riafferro il pentolino e vado a scolare la pasta.
Ma invece di alloggiarla nell'apposito scolapasta, la butto in un altra pentola piena d'acqua e detersivo...Ecco...adesso sono in attesa che sia pronta l'altra pasta che ho messo a cuocere.
E che Dio, o chi per lui, me la mandi buona!!!


P.s. odio le pentole senza manici o coi manici in metallo rovente!!!

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Una passeggiata particolare (o Trasparenze) (replica).

Uomini e donne. Buste della spesa. Borse e ventiquattrore. Computer portatili che portano a spasso i loro proprietari. Cani che trascinano i loro padroni o ne assecondano il passo.
Poche auto, il centro storico è più o meno chiuso al traffico.
Volanti della polizia che si specchiano pigramente nelle vetrine. Vetrine violentate dagli occhi smaniosi di troppe persone. Giovani rampolli pieni d’energia. Giovani mamme coi passeggini. Dai passeggini fanno capolino, o dormono il sonno dei giusti, dolci, innocenti esserini umani. Un giorno, forse, saranno lo specchio di pregi e difetti dei genitori.
Esserini umani, ancora senza colpa, in attesa che la società ne decida probabilmente il destino...Ecco...in quel passeggino c'è un futuro impiegato, e in quello una futura dottoressa, in quell'altro un potenziale serial killer e lì, in braccio al padre, uno scrittore provetto...
E ancora...imprenditori rampanti, politici arrivisti, senzatetto, disoccupati, deviati, suore, hackers, pittori, preti, muratori, benzinai e via dicendo...E poi...comunisti, fascistoidi, nazi, democristiani (esisteranno sempre...), e chi più ne ha più ne metta...
Partirà un nuovo ciclo, ci saranno progressi e si faranno passi indietro, ci saranno novità e torneranno vecchie mode...Partirà un nuovo ciclo, ma ci saranno altri problemi da addizionare a quelli vecchi. L'Occidente sarà sempre Occidente, Cina permettendo, e chi ha niente avrà ancora niente.
Chi sono io per dirlo? Chi sono in realtà? Forse nessuno, o forse un semplice puntino perso nel caos, scaturito dal nulla.
Mi fermo in mezzo alla strada e cerco vanamente di rispondermi.
Ho la musica dei Sigur Ros che mi tuona nelle orecchie.
Dinanzi a me gente che sorride. Gente che saluta con abbracci, strette di mano e baci. Gente che parla, ma io non la sento. Gente che alza il passo e nello sfiorarmi mi lussa una spalla. Gente smaniosa di soldi. Gente smaniosa di shopping. Gente alla ricerca di tranquillità. Gente vuota e gente in cerca d’ispirazione. Gente d'ogni tipo, che spera o si lascia andare. E vedo sfrecciarmi da ogniddove miliardi di pensieri che s’infliggono nella mente...
“...Quel bastardo del mio superiore...”...“...Che lavoro di merda…”...“...Che giorno è oggi?”...“...Quanti straordinari ho fatto ‘sto mese?”…“...Belle quelle scarpe...”... “...'azzo, l’ho calpestata!!!”...“...il latte al bambino...”...“...i croccantini per il cane...”...“...cosa dovevo comprare?...”...“...piccioni maledetti!”...“...che chiappeee!!!”...“...che tette!!!”...“...che bella borsetta...”...“...e se fosse un tumore...”...“...e se avesse l'amante?”...“...il giornale...”...“...il lavoro...”...“...il cellulare...”...“...i numeri del superenalotto...”...“...vorrei fare la velina e trombarmi un calciatore...”...“vorrei farmi una velina, ma non sono un calciatore...”..................................___________...............................................................................
......................................................................._________________STOOOOOP!!!
Sono ancora fermo in mezzo alla strada. Preso a schiaffi dai pensieri della gente.
Tra quei pensieri, anche i miei. Sono immobile, mentre tutto attorno a me è caos.
Mi volto verso l'ingresso di una libreria. Ai piedi dell'entrata giacciono una cinquantina di copie della rivista Emergency. Nonostante siano gratuite, la quasi totalità dei passanti ne ignora la presenza. Ci fossero state copie gratuite di giornali porno, o secchiate di crema rassodante per i glutei, sarebbe scoppiata una guerra civile per riuscire ad accaparrarsi quei surrogati d’illusorio benessere…
Ma ci sono solo alcune copie di Emergency, con in prima pagina il titolo “La nostra politica”, ed una foto del reparto di maternità di un ospedale del Panshir, Afghanistan (Affakistan, come pronuncerebbero molti dei nostri eruditi politici).
Sfoglio la rivista, che leggerò con attenzione a casa, e la ripongo nella borsa. Alle mie spalle sfrecciano ancora i pensieri altrui, sempre più variopinti, sempre più sfuggenti. A loro si unisce anche qualche mio pensiero, in cerca della sua pensante anima gemella.
Alle mie spalle, gambe che trascinano corpi. Mani che stringono altre mani. Volanti dei carabinieri. Vetrine. Passeggini. Borse. Portatili. Chiacchiere che non sento. Un alito di vento. I raggi del sole che lasciano spazio alle luci artificiali dei negozi, che illumineranno, di lì a breve, la serata cittadina. La sirena di un’ambulanza che sovrasta, per un attimo, la celestiale musica dei Sigur Ros. I Sigur Ros che insinuano ancora sogni e speranze nel mio cervello attraverso gli auricolari. Le copie di Emergency a terra.
Una ragazza mi si avvicina. Si blocca. I suoi occhi neri, carichi di curiosità e malinconia, incrociano i miei e scrutano gli orizzonti che in essi vivono. Levo le cuffie dalle orecchie. Rimango in attesa, stagliato sullo sfondo dell’entrata della libreria. In attesa di un amore improvviso. Una passione senza eguali. Scruto l'orizzonte in fondo ai suoi occhi. Vorrei perdermi per sempre in esso. Mi guarda. La guardo. Si passa la lingua sulle labbra carnose. Faccio lo stesso anch’io, ma ho la salivazione azzerata e mi rimane la lingua di carta vetrata attaccata al labbro superiore. Siamo ormai faccia a faccia. Vicini. Il cuore in gola. Lo sputo a terra per l’agitazione. C’immagino già avvinghiati in strette passionali. Sono indeciso se far la prima mossa, dire qualcosa di sensato e affascinante, ma vengo anticipato dalla soavità della sua voce:
- Per favore, potresti spostarti un attimo? Vorrei prendere una copia di Emergency -, e se ne va.
Muto e ancora frastornato, mi rendo conto di essere sì l’ultimo dei romantici, ma anche il primo dei tonti.
Mi rimetto le cuffie. Rientro nella mia testa. Ritorno al mio mondo fantastico, fatto anche di camminate sull'acqua insieme ad un tipo che dice di chiamarsi Gesù, e che cerca di convincermi su certe cose scritte su una certa rivista che usa chiamare Bibbia. Decido di entrare in libreria e, prima di uscire dal mio cervello, saluto il fantastico amico logorroico ma gentile, dandogli appuntamento alla settimana prossima. Anche lui mi saluta, per niente soddisfatto.
...Mi lascerò travolgere dalla passione per i libri, m'inebrierò del loro profumo...Mentre mi lascio cullare da questa fantasia ed oramai pronto a varcare la soglia della libreria, non m’avvedo della trasparenza purissima della porta a vetro e, senza aver il tempo di rendermene conto, ci pianto una craniata epica accompagnata da roboante esplosione.
Mi ritrovo steso a terra. Alcune persone cercano di rialzarmi e contemporaneamente si sforzano di non ridermi in faccia. Alcuni ragazzini sghignazzano e chiamano a raduno le amichette, per far ammirare lo spettacolo di un poveruomo distratto vinto dalla sua distrazione.
Mi rialzo, come niente fosse, munito di lungo bernoccolo al centro della fronte. Col sorriso stampato in faccia (in certi casi è meglio fare autoironia) e l'aspetto da unicorno, tranquillizzo il pubblico attorno a me. Dopo aver ringraziato con ampi gesti della mano la folla in visibilio, mi dirigo verso il bar più vicino per farmi dare del ghiaccio e placare così l'atroce dolore.
In libreria ci andrò un altro giorno...

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domenica, maggio 27, 2007

Vincent (Tim Burton & Rick Heinrichs)

Di seguito una favola gotica del geniale Tim Burton, intitolata"Vincent"(1982, cortometraggio in stop-motion).
I filmati sono due, il primo in italiano e l'altro in lingua originale. A voi la scelta...
A voi il giudizio...


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mercoledì, maggio 16, 2007

Panorama cittadino


A.P. aprile2007

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mercoledì, maggio 09, 2007

Wislawa Szymborska


Ad alcuni di voi questo nome non dirà niente. Così come, ammettendo la mia ignoranza, non diceva nulla a me. Almeno fino a uno o due giorni fa, quando mi sono fortunatamente imbattuto in un manifesto che campeggiava un po' dimesso sulla vetrina di una libreria:
"Wislawa Szimborska, premio Nobel 1996 per la letteratura...Siena, biblioteca degli Intronati...8maggio2007...".
Torno a casa, faccio pipì, tiro lo sciacquone e da bravo bambino mi lavo le mani...nello sciacquone.
Vado in camera da letto, accendo il computer, controllo le e-mail.Ne ho ricevuta una dalla compagnia teatrale "Teatro2". La leggo. Mi invitano gentilmente all'incontro con la poetessa polacca, premio Nobel ecc...ecc...
8maggio2007, ore 18.00 ca. Sono lì. La stimata artista, circondata da letterati e critici, fa il suo ingresso nella sala. Riesco a scorgerne la minuta sagoma da nonnina 84enne. Si siede. Viso rivolto alla platea. Sguardo che ricambia l'ammirazione dei presenti. E tutti diveniamo luce e splendore per più di un'ora.
La timida vecchina mi ha folgorato col suo modo semplice di parlare...Ovviamente, se non fosse per l'interprete, non capirei un'emerito cappero. Wislawa parla solo in polacco. Lingua musicale e affascinante di cui io non so nulla a parte i termini Boniek, Wojtila, Solidarnosc, Dudek, Seredova, Sederova (e adesso anche Szymborska!!!).
Fatto sta che m'innamoro fatalmente della dolce poetessa. Mi rendo subito conto che una storia tra noi non potrebbe funzionare. Troppo arzilla la nonnina rispetto al sottoscritto...Decido così, a fine conferenza, di dirigermi da lei e chiederle di apporre la sua bellissima firma tra le trame di un mio disegno. Mi è bastato farle un paio di gesti e ammaliarla con fare da trombeur de femmes vissuto, per raggiungere lo scopo prefisso. Mi sorride. Arrossisco. Mi sciolgo. Mi sento un completo imbecille, ma senza pensarci un quarto di due volte(fate voi i calcoli...), sfilo dalla mia borsa, che tempo addietro battezzai col nome di "Borsarispettoallaqualequelladimarypoppinsèunportaspicciolidiquelliscrausieinutilichesitrovanocomesorpresanell'uovodipasqua".
Dunque, dicevo, sfilo dalla borsa il libro di mie poesie e glielo porgo.
-A present for you- le faccio.
Lei cerca di allungare la manina ossuta verso la mia e per un attimo ci scrutiamo negli occhi...Una marea di gente armata di fogli, penne e fotocamere, travolge l'atmosfera creatasi e in un batter di ciglia io e Wislawa torniamo a essere lontani, lontani, lontani. Atterro nuovamente sul pianeta Realtà.
Nemmeno un baciamano...Ancora lontani, lontani, sempre più lontani.....
Sul libro che le ho donato ho scritto la solita dedica che scrivo un po' a tutti:
"In me vivono cento e più persone. In ognuna di esse ci metto me stesso".
Stavolta ci ho messo davvero tutto me stesso a fare il pagliaccio.
Ho regalato un pezzettino del mio cuore a quella splendida creatura geniale.
Non soltanto un premio Nobel; una meraviglia umana, questa Wislawa Szymborska.
Ed ogni volta che leggerò una sua poesia, rivivrò l'amore platonico più intellettuale della mia vita.
Così lontani, ma tanto vicini...

"(...) Noi - per sempre un po' così,
con berretti di sonagli,
barbari dai loro trilli
incantati."

Wislawa Szymborska, Opera Buffa.



"Mi sospira nell'anima
un soffio ammalato.
Mi cinge il corpo
il cocciuto destino
che a te mi unisce
per te impazzisce."

Andrea Petrosino, a Wislawa e alla Speranza...

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lunedì, maggio 07, 2007

Opus 23 (D.O'Halloran/M.Morandi)


2006
Musica: Dustin O'Halloran
Regia: Marco Morandi

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venerdì, maggio 04, 2007

Il coraggio delle parole e la Fiera dell'IPOCRISIA. Routine dell'OGGIGIORNO.

L'Osservatore romano, il Vaticano ed Emilio Fede l'hanno definito terrorista e vile, i sindacati l'hanno criticato, i politici anche, ecc...ecc...Eccetera.
Io, invece, sono dalla sua parte. Dalla parte di Andrea Rivera, reo di aver esternato critiche rivolte alla Santa Sede durante il concerto del 1° maggio a Roma.
Si vedono e sentono tante stronzate e falsità in tv, alla radio, sui giornali, nella vita. E quando qualcuno prova a dire la sua, a criticare, a fare satira "inopportuna" per un paese fondamentalmente bigotto e servo dell'IPOCRISIA.....Allora scattano subito processi e condanne morali da dare in pasto agli aguzzini mediatici. Non mi interessa se l'intervento di Rivera sia stato o meno opportuno, dato il contesto in cui è avvenuto.
Ognuno è libero di pensarla a modo suo. Ciò che più preme alla mia fervida e instancabile mente "malata", è mettere in luce il fatto che, in Italia(come in moltissime altre zone del Globo, ahimè...), numerosissime schiere di persone fanno confusione tra religione, politica, fede, interessi economici. I vari governi susseguitisi nel "Belpaese", la Chiesa, le Lobby del potere e del denaro, ci hanno sempre tenuto sotto controllo e continueranno a farci il lavaggio del cervello. E' normale purtroppo. Non lo accetto, ma a quanto pare funzionava e funziona così.
E' natura umana. E' l'essenza del Potere. E' la legge del Capitale...Tutto è concatenato. Tutto è studiato. Per tenere a bada il popolo o popolino.
Andrea Rivera ha chiesto scusa per le sue esternazioni sulla politica ecclesiastica, forse costretto...Il Vaticano & Co. continuano a farsi i caz.., pardon, i fatti altrui, i politici proseguono nella loro missione di riempire di merda le nostre teste, i giornalisti hanno avuto qualcosa di cui scrivere e su cui speculare. Io non ho detto nulla di nuovo o eclatante.
Tutto è rientrato nella normalità, tutto previsto dal programma della "Fiera dell'IPOCRISIA". Il coraggio delle parole sopravviverà comunque, anche se dovessero tranciarci la lingua di netto. Di questo voglio esserne certo.
Io sono ancora parte dell'"Ingranaggio", voi pure. Tutto è sempre più uguale a prima.
Modernità o Medioevo, faccio davvero confusione a distinguere tra progresso e regresso. Niente di nuovo sul fronte occidentale*. Niente di buono sul fronte mediorientale**.
Mi muovo nel Caos.
Le mie parole: frutto del Caos.
Andiamo avanti. Avanti. Verso il Futuro che tornerà Passato. Schiavi del Presente.
Avventori, consci o meno, della "Fiera dell"IPOCRISIA".



P.S. per i miei genitori e la mia nonna supercredente: non preoccupatevi, non sono un terrorista, sono solo un pacifista/pseudoutopista/spessorealista/sognatore...Insomma, un mezzo casino; una brava persona. Semplicemente un fenomeno da baraccone. E soprattutto, tranquilli, non ho inviato io il proiettile a Bagnasco:-)
Al massimo gli potrei inviare un preservativo...ma non ho energia e soldi da sprecare in codesta maniera. Son altri i miei metodi di lotta. Le armi mie son solo carta, tela, penne, colori e pennelli.
Baci!!!

P.P.S. per chi non fosse a conoscenza del caso Rivera, internet è fucina virtuale ed esauriente di informazioni a tal proposito


*titolo di un bellissimo libro di Remarque E. M.
**licenza letteraria del sottoscritto

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