Il mio frigorifero
Il mio frigorifero è davvero sfortunato.
Lo possono confermare il mio coinquilino e i miei vicini di casa, che ben lo conoscono. L'unico essere vivente ancora capace di amarlo spassionatamente è Frida l'implacabile, il mio fido cane nonchè figlia e devota compagna di vita.
Il mio frigo è quasi sempre privo di cibo ma pieno di batteri. Se Bush dovesse venire a conoscenza delle potenzialità del mio gelido elettrodomestico, sicuramente muoverebbe guerra alla mia umile ma minacciosa dimora. Il mio non è un frigo qualunque, è un'arma batteriologica in grado di seminare panico e morte nel giro di pochissimi secondi. Non sono fiero di lui, ma devo ammettere che purtroppo è lo specchio della mia pigrizia e non curanza. Decine di carote moribonde implorano pietà, etti di prosciutto rivendicano diritti, ciuffi di prezzemolo marcio mi richiamano all'ordine. Io, pigro risultato di questa sciocca società, rimango impassibile e osservo il degrado di un microcosmo che altro non è se non lo specchio di un'umanità allo sbando, incapace di reagire ai propri errori e alla propria ipocrisia.
Ieri notte, tornato a casa, ho aperto il frigo. Gli ho chiesto perdono, ho promesso di non trascurarlo. Sono andato al bagno, ho lavato i denti e sfinito mi sono coricato in giacca e cravatta...Al risveglio mi sono sorpreso in giacca e cravatta...Sono un prodotto di questa società, come il mio frigo. Non crediate che ne vada fiero.
Possiamo essere migliori, sia io che il mio frigo. E se ce la facciamo noi, ce la può fare chiunque. Almeno spero...
Etichette: storie di vita vissuta